Glossario

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ATLANTIDEI

 
(Gr.) - Gli antenati dei Faraoni ed i progenitori degli Egiziani, secondo alcuni, e come insegna la Scienza Esoterica (Vedi Dottrina Segreta., vol. II e Buddismo Esoterico). Platone udì da Solone, che lo aveva appreso dai Sommi Sacerdoti dello Egitto, di questo popolo altamente civilizzato, i cui ultimi superstiti furono sommersi 9.000 anni prima dei suoi tempi. Voltaire, l'eterno schernitore, era nel giusto nel sostenere che 'gli Atlantidei (la nostra quarta Razza Radice) comparvero in Egitto ... Fu in Siria, in Frisia, come in Egitto, che essi stabilirono l'adorazione del sole'. La filosofia occulta insegna che gli Egiziani furono una parte superstite degli ultimi Atlantidei Ariani.

CHITKALA

 
(San.) - Nella filosofia Esoterica indica degli Esseri identici ai Kumara, coloro che si incarnarono per primi negli uomini della Terza Razza Radice (Vedi Dottrina Segreta, vol. I, pag. 288 n.).

CRONOS

 
(Gr.) - Il più giovane dei Titani dell'antica mitologia greca, figlio di Urano (il Cielo), primo re dell'universo, e di Gea (la Terra). Secondo la Teogonia di Esiodo, con una falce datagli dalla madre, mutilò dei genitali il padre che, per non perdere la signoria del mondo, teneva i figli in prigionia. Sposò Rea e, per paura che i figli lo detronizzassero, li divorava appena nati. Rea riuscì a salvare l'ultimo, Zeus che, a sua volta, fece vomitare al padre i figli che aveva divorato (Estia, Demetra, Era, Ades e Posidone). Con loro vinse i Titani e li rigettò nel Tartaro. Una versione orfica racconta che Crono, dopo aver regnato sulla Terra, divenne sovrano immortale di un mondo fantastico che si trova al di là della terra abitata. Il culto di Cronos era ad Olimpia e le Cronie erano le sue feste. Crono è il Dio del Tempo e viene spesso identificato con Saturno. È il padre di Giove, simbolo di una razza umana, re dei Lemuriani. Imprigionò Briareo, Cotto e Gige, i Titani che si erano a lui ribellati. Il suo nome proviene dalla radice kar che significa "fare", "creare". Nei Veda, Karman è un dio creatore, ma più che a Crono esso va rapportato a Karma, l'onnifico. La mutilazione del padre è la stessa che poi farà Cam e Zu; anche Set (l'Egizio) viene evirato. Questa mutilazione ha un significato allegorico che può essere spiegato nel modo seguente. Il non evirato è il Tempo Assoluto che, indivisibile, non può essere condizionato nè finito; la mutilazione sottrae una parte al Tutto che, tal modo diventa finto e commensurabile. Crono, infatti, è il Dio del Tempo, la cui prima legge è l'ordine nel succedersi delle fasi, l'armonia dello sviluppo ciclico. Ed anche l'associazione a Saturno rispetta il concetto : Saturno, padre degli dei, mediante la trasformazione, da Durata Eterna diventa Periodo Limitato. Cronos, con Phanes e Chaos, rappresenta la Triade dei filosofi occulti greci. Viene spesso paragonato all'Arcangelo Michele che presiede al Sabbath, giorno di Saturno, oppure a Kala, figlio del tempo, che è una forma di Brahma, o anche all'Antico dei Giorni dei Cabalisti. È stato fatto anche il parallelo Schemal e Samaele = Saturno e Crono.

DHARMAPRABHASA

 
(San.) - Il nome del Buddha che apparirà durante la settima Razza Radice (Vedi "Ratnavabhasa Kalpa", quando i sessi non esisteranno più).

MANUSHI

 
(San.) - I Saggi della Terza Razza radice. I Manushi-Buddha sono i Buddha umani, cioè i Bodhisattva, o i Dhyan Chohan incarnati, che si avviano a diventare Anupadaka e Mahatma. Manushi è anche il nome che si danno gli zingari dell'India assumendo con tale nome quello originario di "uomini". Da notare che una delle tribù nomadi europee si chiama Rom, che significa "uomo".

MANUSHYA

 
(San.) - Un termine usato talvolta con il significato di uomini, ma più frequentemente per designare i Pitri, gli antenati degli esseri umani. Manushya Buddha è un Buddha umano, un Guardiano o Custode della Razza Radice.

DAKSHA

 
(San.) - Una forma di Brahma e, nei Purana, suo figlio. Ma il Rig-Veda dichiara che "Daksha fu partorito da Aditi, e Aditi da Daksha", il che dimostra che egli è una personificazione che ricollega la Forza Creativa che agisce su tutti i piani. Gli Orientalisti sembrano molto indecisi ad accordarsi su di esso; Roth è più vicino alla verità di qualsiasi altro, quando dice che Daksha è il potere spirituale e, allo stesso tempo, la energia maschile che genera eternamente gli dei, che è rappresentata da Aditi. I Purana, naturalmente, antropomorfizzarono l'idea e mostrarono Daksha che istituisce "il rapporto sessuale su questa terra", dopo aver provato ogni altra forma di procreazione. La Forza Generativa, spirituale all'inizio, diventa naturalmente molto materiale alla fine della sua evoluzione, una Forza procreativa sul piano fisico. Fin qui l'allegoria dei Purana è giusta; come insegna la Scienza Segreta, la nostra attuale maniera di procreazione cominciò verso la fine della terza Razza Radice ( la Lemuriana ). Letteralmente significa la "intelligente", la "competente", ed è il capo dei Prajapati che rappresenta la rinascita ciclica all'inizio di ogni Manvantara. Genera 10.000 figli per popolare il mondo, ma Narada li persuade a diventare asceti e ad astenersi dal matrimonio. Daksha è il progenitore del vero uomo fisico, il principio della Terza Razza, santa e pura, sprovvista di Ego individuale, in possesso delle sole capacità passive. Obbedendo all'ordine di Brahma, creò la progenie superiore ed inferiore (Vara ed Avara), bipede e quadrupede, e mediante volontà creò femmine, Dei, Daitya, animali, Danave ed altri esseri.

DEI

 
(Rel.) - Dev'essere stato spontaneo, per i primi uomini, pensare ad un Essere creatore di tutto, mentre osservavano il cielo o l'estrema complessità dell'universo. Per quanto bassa potesse essere la loro intelligenza, la figura di un Creatore amorevole e potente, governatore di tutte le cose, deve averli affascinati, e da qui è nato il concetto di Dio. Non era ancora il momento delle ardite speculazioni sulle infinite possibilità di questo Dio, pertanto fu altrettanto spontaneo identificare in altrettanti Dio le altre forze della natura che manifestavano un potere immenso rispetto a quello modesto degli esseri umani. Fu poi la volta di grandi uomini, eroi, ad essere deificati e perfino gli animali più forti e più astuti andarono ad arricchire il pantheon umano. Ogni nazione, ogni città, ogni clan, ogni famiglia, ogni uomo aveva il suo Dio; dall'Asia, culla dell'umanità, passando per il Medio Oriente, l'Egitto, la Grecia, Roma, una ininterrotta corrente di credenze religiose si sparse ovunque. Spiriti planetari, Geni, Angeli, Demoni, Spiriti Cosmici, ecc. erano oggetto di culto e di venerazione. Alle schiere di Buoni si contrapponevano quelle dei Cattivi, perfettamente speculari, in linea con la suddivisione dicotomica del creato. Tutto ciò di cui non si conosceva origine e scopo andò ad aumentare il numero delle divinità, la cui stragrande maggioranza era stata antropomorfizzata. Pietre magiche, alberi sacri, uccelli consacrati, non erano meno venerati delle divinità con figura umana. Furono gli Egiziani a costruire le prime statue, i Greci a perfezionarne la scultura fino a raggiungere una bellezza quasi insuperabile, i Romani a militarizzarle. La folla ignorante si inchinava deferente davanti ai sacerdoti, gli unici a conoscere i profondi significati dei riti e ad ottenere dagli Dei quanto le masse si attendevano. Per molto tempo il Sacerdozio fu esercitato direttamente dai Re, e le due funzioni si fusero in maniera meravigliosa. Poi la separazione segnò per alcuni versi la nascita di un conflitto non sempre mantenuto in termini di civile contrapposizione. Meno interessante la controversia sul materiale con cui fare le statue che, nonostante la propensione per il legno, finì con usare i materiali più pregiati per dare al Dio maggior valore o indicare per esso una maggiore devozione. Platone le voleva in legno essendo gli altri materiali usati in guerra e pertanto indegni; Tertulliano rimprovera agli uomini di vedere nel Dio più quello che indossa che ciò che il Dio rappresenta. L'uso delle statue di metallo venne dall'Asia, quando fu soggiogata dai Romani. Gli Dei romani erano più di trentamila, divisi in categorie. Al primo ordine appartenevano i dodici grandi numi, al secondo gli dei minori, ovvero eroi, semidei, ninfe, satiri, ecc. Inferiori in numero, ma non in potenza, gli Dei egizi. Anche qui troviamo divinità che hanno culto in tutto il paese, alle quali si aggiungono le divinità locali, diverse da città a città. E poi gli Dei delle tribù, quelli delle famiglie, ecc. Diceva Ermete : "Ci sono molti ordini di Dei, ed in tutti vi è una parte intelligibile. Sono alla portata dei nostri sensi e li percepiamo, anche se a nostra insaputa. Ci sono gli Dei superiori a tutte le apparenze, poi gli Dei il cui principio è spirituale, ecc. La mitologia greca ricalca in gran parte le divinità delle civiltà che la precedono, con l'ovvio adattamento del nome. Ad onor del vero, il pantheon greco è più organizzato, meno frantumato, con culto molto diffuso e standardizzato. Gli Indù hanno oltre tre milione di dei e, per tale motivo, sono oggetto di scherno da parte dei Cristiani che, non essendo politeisti, vantano milioni di santi, la cui figura non si sa bene cosa sia. In linea del tutto generale, gli Dei possono essere considerati Intelligenze informatrici che animano i vari Centri dell'Essere, sono le manifestazioni manvantariche di CIÒ. Per gli antichi Iniziati erano il "principio vitale" che anima le varie regioni dell'Universo. Di solito vivono in zone appartate, in cima a montagne sacre : il Monte Olimpo, il Monte Meru, l'Asgard, ecc. Talvolta si dividono in gruppi contrapposti per combattere la Guerra in Cielo, un conflitto in cui le forze del Bene, sempre vincenti, si oppongono a quelle del Male. Ogni Razza Radice ha i propri Dei ed Eroi, talvolta chiamati con nomi diversi : Draghi, Serpenti, Iniziati, ecc.

MANU RADICE

 
(San.) - Il Manu che dà inizio alla Prima Razza Madre nella Prima Ronda. C'è un Manu radice per ogni globo della catena planetaria. Esso appare all'inizio di ogni particolare pianeta. Il Manu Radice non è un uomo, ma una umanità.

LOHITANGA

 
(San.) - Il pianeta Venere, dal "Corpo di Fuoco", sotto il cui segno, come dice il Commentario, è nata la Terza Razza Radice.
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